Natale a Napoli - Cosa Vedere e Cosa Mangiare Tra Pastori e Piatti Tradizionali

  16 Dic 2022
Scena Presepe Museo San Martino - Napoli
Scena Presepe Museo San Martino - Napoli
Vivere il Natale a Napoli è partecipare a qualcosa di unico perchè qui si fondono sacro e profano, fede e scaramanzia, storia ed innovazione, celebrazione e dissacrazione, un mix esplosivo difficile da districare, ma che pervade tra colori ed odori.
Per il Napoletano il Natale è una cosa personale, da celebrare fedeli al cattolicesimo andando in chiesa alla mezzanotte del 24 Dicembre, ma solo dopo averlo preceduto con una cena sontuosa con piatti della tradizione, che poi si finiranno di digerire per Capo d'Anno.
Il Napoletano venera rigidamente la sacra famiglia e la natività, ma sul suo presepe è pronto a dissacrare questa scena unendo alle figuredella Famiglia di Nazareth la statuetta del personaggio del momento quale può essere la Regina Elisabetta, Carlo d'Inghilterra, Messi o Ronaldo CR7, Chiara Ferragni con Fedez, senza mai dimenticare però lo scaramantico pastore addormentato Benito ed il suo Santo assoluto... Maradona!!
Pastore Napoletano - Il Macellaio
Pastore Napoletano - Il Macellaio
L'arte presepiale delle botteghe di Via San Gregorio Armeno è una delle massima espressione di artigianato Napoletano, con maestri che da milleni creano statuette bellissime, curando maniacale la cesellatura dei volti in ceramica dei pastori e dei vestiti, utilizzando stracci se sono personaggi del popolo o sete di San Leucio se sono personaggi ricchi o di "prestigio" come Giuseppe o Maria. Ogni personaggio è una vera e propria opera d'arte che, posti sui presepi, anch'essi artigianli e bellissimi, ricostuiscono la scena della natività, ma traslata in una irreverente Napoli popolare del '500 o del '600.
Per il Napoletano è immacabile una passeggiata a San Gregorio Armeno nel periodo di Natale o per acquistare il pastore mancante da aggiungere alla collezione, o per sostituirne uno che si è rotto il Natale precedente, o per acquistare quello che Edoardo De Filippo, nella sua celebre commedia, chiamava l' "enteroclismo" e cioè la pompetta per far sgorgare acqua dalla cascata o dall'immancabile fontana.
 
I presonaggi tradizionali immacabili sul Presepe Napoletano sono: Benino, il pastore disteso, dormiente, apparentemente nulla facente, che, sognando lo stesso presepe,  riceve dagli angeli l' annuncio della nascita del Bambin Gesù. Le lavandaie che stendono i panni bianchi quale segno della verginità di Maria e che accorrono per aiutare la Madonna nel momento del parto. Il vinaio Cicci Bacco: raffigurato seduto su una botte alla guida di un carro. Zi’ Vicienzo e zi’ Pascale che rappresentano rispettivamente il Carnevale e la Morte e a cui chiedere i numeri da giocare al Lotto. Il cacciatore e il pescatore che rappresentano il ciclo della vita (il cacciatore è la morte e il pescatore è la vita), Il Pastore della Meraviglia, la Zingara, il Macellaio, il Panettiere, Il Calzolaio ed altri più chiaramente i 3 Re Magi e gli Angeli.
Insalata di Rinforzo Natalizia
Insalata di Rinforzo Natalizia
San Gregorio è, quindi, una  tappa obbligata, oltre che per i Napoletani, anche per i Turisti a Napoli nel periodo di Natale (ma anche nel resto dell'anno), come obbligatorio è visitare i presepi storici sparsi per la città. Tra i maggiori c'è quello del Museo di San Martino, un "presepio" (detto alla napoletana) dal valore inestimabile per bellezza, cura, grandezza, storicità. Da assolutamente vedere sono anche i presepi ospitati nella Reggia di Capodimonte, il Presepe del Banco di Napoli al Palazzo Reale, il Presepe Reale della Reggia di Caserta.
 
Dopo il presepe, assolutamente da non mancare a Napoli è una cena o un pranzo di Natale tipico. Delle vere e proprie maratone sontuose con  sfilate infinite di cibi buonissimi, tutti legati assolutamente alla tradizione. Tra gli immancabili, iniziando dall'antipasto, troviamo " l' Insalata di Rinforzo" (che già il nome è tutto un programma!), un piatto freddo a base di cavolo, olive, acciughe, peperoni sotto aceto e tanto olio. Proseguendo c'è il fritto di baccalà e capitone, la pizza di Scarole o, la new entry, pizza fritta con ricotta e cicoli (salumi). Finiti gli antipasti si continua con il tradizionale spaghetti con le vongole o gli ziti (candele) spezzate con il ragù napoletano (sugo di pomodoro con carni miste e polpette "pappuliato" per almeno 8 ore). Continuando con i secondi troviamo la "minestra maritata", una minestra a base di carni miste (pollo, manzo, maiale) cotte nel brodo insieme con verdure di campo selvatiche varie e  brodo, o il pollo ripieno, o un più salutare pesce al forno (chiaramente di dimensione almeno oceaniche).
Struffoli - dolce Napoletano
Struffoli - dolce Napoletano
Se tutto questo non fosse bastato ci sono ancora i dolci: in primis la Pastiera, per poi trovare Mostaccioli Napoletani (biscotti speziati), i mitici Roccocò (biscotti secchi con mandorle da spugnare nel limoncello o ndll'agrumetto), Struffoli (palline di pasta frolla con il miele) e le Cassatine Siciliane (ripiene di ricotta). Ma poi, tempo 10 minuti, tra una tombolata ed un' altra, spazio a frutta secca, fichi secchi e castagne del prete (castagne essicate tramite affumicatura).
 
Che dire? Il Natale a Napoli è il Natale dell' opulenza, della vera e semplice gioia, della pienezza (in tutti i sensi e per tutti i sensi), da vivere in pieno, girando per i vicoli e le piazze, mischiandosi tra la gente, ballando per strada, prendosi un ottimo caffè e lasciandone uno pagato (come da tradizione a Napoli per chi non se lo può permettere), ma sopratutto godendo di un vero Pranzo o di una vera Cena di Natale Tradizionale, con una sola prescrizione, però, e cioè che una settimana prima di venire facciate una dieta preparatoria e poi, una volta andati via, che evitiate assolutamente di farvi  le analisi del sangue almeno fino a febbraio. 
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